TURISMO e REALTÀ AUMENTATA a Christchurch (Nuova Zelanda). Perché non ci pensano anche le città italiane?

TURISMO e REALTÀ AUMENTATA a Christchurch (Nuova Zelanda). Perché non ci pensano anche le città italiane?

Come usare le nuove tecnologie con il turismo? Ce lo insegna la cittadina di Christchurch, la più grande città dell’Isola del Sud in Nuova Zelanda, che è pronta a offrire ai visitatori e ai residenti un’esperienza unica grazie alla nuova app di realtà aumentata “64 Ways of Being“. Quest’app mescola il mondo reale con elementi digitali, permettendo agli utenti di esplorare la città in modi mai visti prima. Con il solo ausilio di uno smartphone e un paio di cuffie, l’app si propone di trasformare la narrazione urbana e di coinvolgere il pubblico in un’avventura immersiva che fonde storia, arte e gioco. Siamo agli inizi del rapporto fra turismo e realtà aumentata, ma sembra davvero questo il futuro. Vediamo come hanno fatto.

Il turismo e Realtà Aumentata

L’app sfrutta la realtà aumentata che ci permette di interagire con il mondo digitale mentre siamo nel mondo reale. L’AR, infatti, sovrappone elementi digitali alla realtà che ci circonda, visibili attraverso dispositivi come smartphone e tablet e questa app sfrutta appieno questa tecnologia per offrire un viaggio unico attraverso Christchurch. “64 Ways of Being” è un progetto di Doc Edge, il prestigioso festival di documentari qualificante per gli Oscar, che quest’anno si tiene proprio a Christchurch dal 19 giugno al 31 luglio. Il festival, noto per la sua attenzione all’innovazione nel campo della narrazione, include non solo film, ma anche mostre immersive, programmi scolastici e eventi del settore.

Il viaggio virtuale inizia in biblioteca

L’app è realizzata come se fosse un tour virtuale da fare fisicamente. Quindi l’esperienza, che dura due ore, inizia presso la biblioteca Tūranga dove gli utenti devono recarsi fisicamente per attivare l’app. Una volta iniziato, il viaggio può essere interrotto e ripreso a piacimento. Questo permette agli utenti di esplorare la città secondo i propri ritmi, immergendosi nelle storie e nelle opere d’arte della città quando lo desiderano.

Uno degli aspetti più affascinanti dell’app è la forte enfasi sulla storia pre-europea della città. Questa narrazione è stata scritta e narrata dalla direttrice creativa e consulente culturale Vanessa Grey, che appartiene alle tribù Waitaha, Kāti Mamoe, Kāi Tahu e Kāti Irakehu. Grey ha creato una serie di storie che riportano in vita il passato di Christchurch, offrendo agli utenti una comprensione più profonda delle radici culturali della città.

“64 Ways of Being”, però, non si limita alla narrazione storica. Le opere d’arte pubbliche sono animate in modi sorprendenti grazie alla realtà aumentata. Ad esempio, le piume di un uccello huia estinto emergono dall’opera del 2016 di Lonnie Hutchinson sul palazzo della giustizia, danzando per le strade al ritmo della musica di Ariana Tikao, cantante e musicista Māori di Ōtautahi. Allo stesso modo, gli utenti vedranno uccelli metallici volare dalla scultura Vaka ‘A Hina di Sēmisi Fetokai Potauaine nel Rauora Park, accompagnati dalla voce dell’artista e architetto.

Un Tour-documentario in 4D innovativo

Originariamente finanziato dallo Stato australiano di Victoria, il progetto ha ricevuto fondi aggiuntivi da ChristchurchNZ e dal Consiglio Comunale di Christchurch. Secondo Kris Herbert, il coordinatore del progetto, “64 Ways of Being” va oltre il documentario tradizionale, offrendo un’esperienza che può essere definita come un “documentario in 4D”. Gli utenti sono guidati lungo le rive del fiume Ōtakaro Avon e attraverso la città, con continue sollecitazioni a reimmaginare ciò che hanno davanti sentendo le storie della città mentre ci si muove in luoghi inaspettati avendo incontri incredibili con le creazioni in realtà aumentate che sono così credibili da sembrare vere.

L’app non solo offre un’esperienza unica per Christchurch, ma crea anche un collegamento AR tra Melbourne e Christchurch, con le due città partner che vengono referenziate nelle rispettive app e che danno vita a un gemellaggio virtuale.

Dopo il lancio durante il Doc Edge, l’app rimarrà attiva per circa 18 mesi.

Un’app nata dal Lockdown

Comunque, quest’app non è una novità. “64 Ways of Being” è stato lanciato per la prima volta a Melbourne durante il lockdown per il Covid-19, come risposta creativa alla necessità di mantenere vive le connessioni culturali e sociali nonostante le restrizioni. Ora, grazie alla collaborazione con Gap Filler, un’organizzazione di Ōtautahi, e il Dr. Troy Innocent del Royal Melbourne Institute of Technology, l’app è stata adattata per Christchurch. “64 Ways of Being” fa parte del programma Pae Tākaro Place of Play che mira a stabilire Ōtautahi come capitale mondiale del gioco urbano. L’obiettivo, infatti, va oltre il documentario perché gli ideatori vogliono creare spazi per persone diverse e far loro vivere la città attraverso il gioco. Una sorta di PokemonGo culturale.

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