MORTON HEILIG, la storia dell’inventore del Sensorama, dei visori e dei monopattini
Nel 1957, Morton Heilig (1926-1997), un inventore e regista americano visionario, ha cominciato a lavorare ad alcuni progetti rivoluzionari che avrebbe poi svelato fra il 1960 e il 1962. Si tratta del “Telesphere Mask” e soprattutto del “Sensorama”, dispositivi che anticipavano di decenni l’odierna realtà virtuale. E se nel primo caso è rimasto solo i bozzetti e il prototipo, nel secondo caso Heilig lo realizzò davvero.
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Indice
Sensorama: è la nascita del cinema immersivo (Experience Theater)
Il Sensorama è grande, voluminoso e ha la forma di una cabinato da sala giochi anni ’80. Un macchinario enorme a prima vista (circa 2 metri) ma che permetteva miracoli per l’utente che al suo interno trovava uno sgabello e veniva avvolto da immagini stereoscopiche a colori, suoni realistici, vibrazioni e persino odori, creando un’illusione di realtà senza precedenti.
Il Sensorama proponeva diverse esperienze, tra cui una simulazione di un giro in moto per le strade di Los Angeles, un viaggio in mongolfiera sopra le Alpi svizzere e persino una passeggiata nella giungla amazzonica. E questo coinvolgendo tutti i sensi, non solo la vista: l’utente poteva sentire il vento sul viso, la vibrazione del sedile della motocicletta, sentire gli odori.
Heilig era ossessionato dall’idea di riprodurre la realtà in ogni suo dettaglio, e il Sensorama rappresentava il culmine di questa sua ricerca perché il suo obiettivo era quello di creare il “cinema del futuro”.
Non solo, era così convinto del suo potenziale che progettò diverse versioni per usi specifici, come un simulatore di volo per i piloti e un dispositivo per l’addestramento chirurgico.
Ecco cosa e come si vedeva nel Sensorama:
Le caratteristiche del Sensorama
Aveva delle caratteristiche uniche, molte delle quali ci sono nei visori moderni, ma altre sono in fase di studio per essere implementate in futuro. E lui le aveva inserite nel 1962!
• Immagini stereoscopiche a colori proiettate su uno schermo curvo
• Sistema audio binaurale per un suono realistico da diverse direzioni
• Sedile vibrante per simulare il movimento
• Diffusori di odori per creare un’atmosfera realistica
• Vento artificiale per simulare il vento sul viso
• Controlli manuali per interagire con l’ambiente virtuale
Piaceva a tutti, ma…
Agli utenti piaceva. Alcune delle esperienze del Sensorama erano così realistiche che gli utenti si ritrovavano a reagire fisicamente a ciò che accadeva sullo schermo, ad esempio piegandosi per schivare un oggetto in arrivo o urlando di paura durante una scena spaventosa.
…fu comunque un flop. Era pur sempre il 1962…
Tuttavia, all’epoca l’invenzione di Heilig fu accolta con quella sensazione tipica delle invenzioni troppo avanti: da una parte entusiasmo e un immenso “senso Wow”, dall’altro l’incapacità di renderla profittevole: gli imprenditori a cui fu proposto non sapevano come venderlo e i costi di produzione erano molto alti sia per il macchinario e sia per produrre film in 3D (servivano 3 telecamere da 35 mm montate sul cameraman). Inoltre, alcuni critici temevano che l’immersione totale nelle esperienze virtuali potesse avere effetti negativi sulla psiche umana. Una critica che viene rivolta ancora oggi al mondo dei videogiochi normali, figurarsi in quella della realtà virtuale.
…o quasi!
Nonostante le critiche, infatti, il Sensorama ha avuto un’influenza profonda sullo sviluppo di un mondo, quello della realtà virtuale, che prima semplicemente non esisteva se non nella fantasia di alcuni scrittori. Le sue idee innovative hanno ispirato generazioni di inventori e ingegneri, e molte delle sue caratteristiche si ritrovano nei visori VR odierni. Purtroppo Heilig non ha avuto la possibilità di vedere come si è sviluppata la tecnologia del cinema 3D prima e della realtà virtuale poi. Sarebbe impazzito a vedere quello che vediamo oggi.
Il Sensorama funziona ancora oggi!
Oggi il Sensorama è considerato un pezzo di storia della tecnologia e un’opera d’arte visionaria. Si trova esposto all’Allyn Museum of the Institute for the Psychology of the Arts di Sarasota, in Florida, dove continua ad affascinare e ispirare visitatori da tutto il mondo. Già, perché il bello è che il Sensorama è ancora pienamente funzionante, anche decine di anni dopo.
E poi c’è il “Telesphere Mask”
Guardi il disegno del brevetto presentato da Morton Heilig e dici «Wow, bello questo visore. Finalmente uno che non sembra un casco da moto!». Poi leggi la data e vedi che è datato 1960! È il “Telesphere Mask”, un’altra invenzione di Heilig che aveva immaginato questi occhiali perfetti per la sua idea di cinema immersivo. Comprendeva unità ottiche, unità del tubo televisivo, auricolari e ugelli di scarico progettati come un dispositivo personalizzato. Non siamo nel mondo della realtà virtuale perché lui immaginava che questi dispositivi fossero usati per il cinema, ma certo fa impressione vedere nel 1960 qualcosa che sarebbe diventato normale più di 50 anni dopo…
«La maschera Telesphere era una sorta di versione montata sulla testa del Sensorama che consentiva viste avvolgenti, suono stereo e correnti d’aria che potevano soffiare a diverse velocità o temperature e potevano trasportare odori» (Morton Heilig)
La cosa triste è che per quasi tutti il vero inventore dei visori è Ivan Sutherland e non Heilig, ma solo perché quest’ultimo non è riuscito a proporlo nel modo migliore. Heilig è conosciuto più per il Sensorama che per il Telesphere Mask che anticipa di una decina d’anni il “The Sword of Damocles”. E infatti pochi riconoscono a Heilig e al suo Telesphere Mask un valore storico. È la stessa moglie di Heilig a spiegarlo: «Lo tengo in una scatola di legno. Ho quasi rinunciato a tutta questa faccenda, ma non ho intenzione di rinunciarvi dopo una vita di lotte. Sto ancora lavorando solo per pagare gli interessi sul debito perché mi rifiuto di andare in bancarotta. È molto demoralizzante. Mettono in mostra vestiti e scarpe di Marilyn Monroe, ma questo è il futuro, ed è iniziato qui nel 1958. Non capisco la miopia delle persone» (TechRadar).
E infine, il Supercruiser: il monopattino come lo conosciamo oggi
Forse Morton Heilig vedeva davvero il futuro perché oltre al Sensorama e al Telesphere Mask, inventò anche il Supercruiser, ovvero un monopattino identico a quello che vediamo oggi per le strade. Si trattava di un monopattino con maniglie, freno a mano, pieghevole e compatto. Guardatelo, non sembra quello di oggi?
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