Chi è JARON LANIER, la storia del pioniere della Realtà Virtuale e dell’Etica Digitale

Chi è JARON LANIER, la storia del pioniere della Realtà Virtuale e dell’Etica Digitale

Nel panorama pionieristico della realtà virtuale, “VPL Research” (acronimo di “Virtual Programming Languages”) si erge come una pietra miliare, tracciando la rotta per un futuro dove l’immaginazione si fonde con la tecnologia. Fondata nel 1985 da Jaron Lanier, un eclettico visionario che con la sua VPL Research si proponeva di oltrepassare i confini della realtà, plasmando nuovi universi immersivi e interattivi. Ecco la sua storia.

Scopri la cronostoria della Realtà Virtuale

La storia di Jaron Lanier: l’infanzia da bambino prodigio

Tutto parte da Jaron Lanier, nato a New York nel 1960 da una famiglia di emigrati europei, e cresciuto a Mesilla, nel Nuovo Messico. Per capire l’ambiente in cui è cresciuto, sua madre era sopravvissuta a un campo di concentramento nazista di Vienna, mentre la famiglia di suo padre era emigrata dall’Ucraina per sfuggire al pogroms. Quando aveva nove anni, sua madre muore in un incidente d’auto e lui vive in una tenda con suo padre prima di aiutarlo nella costruzione di una cupola geodetica da usare come casa.
A soli 13 anni convince la New Mexico State University a farlo iscrivere e lì frequenta corsi di laurea. Riceve anche una sovvenzione dal National Science Foundation per studiare matematica dove si appassiona alla programmazione informatica. A 19 anni gestisce già un progetto universitario di “simulazioni grafiche digitali per l’apprendimento”.

Comincia il lavoro nella realtà virtuale

Nel 1983, giovanissimo, lavora alla Atari Inc. dove incontra Thomas Zimmerman, considerato l’inventore del guanto utilizzato nella realtà virtuale che grazie a Lanier è riuscito a incorporare la tecnologia di tracciamento della posizione della mano ad ultrasuoni e magnetica. Quel guanto ha poi aperto la strada al Nintendo Power Glove e al P5 della Essential Reality. Oltre a questo realizza anche due videogiochi, Alien Garden per Atari 8-bit e Moon Dust per Commodore 64.

In Atari resta solo un anno perché quando fu divisa, lui venne licenziato. Da disoccupato si dedicò a creare il VPL, un linguaggio di programmazione visiva. La sua idea era che invece di ricorrere a parole per descrivere le cose, sarebbe stato presto possibile costruire virtualmente gli oggetti o dare una parvenza visiva ai concetti, comunicando direttamente per loro tramite.
Insieme a Zimmerman crea la “VPL Research” con l’intento di sviluppare e vendere tecnologie per la realtà virtuale.

La nuova vita di Lanier

Con la “VPL Research” ha vissuto anni di grande fermento e innovazione, ma erano gli anni ’80, la stragrande maggioranza del mondo sapeva a malapena cosa fosse un computer, figurarsi la realtà virtuale. E così nel 1990 la VPL Research fallisce e nel 1999 i suoi brevetti vengono acquistati dalla Sun Microsystem.
Lanier nel frattempo continua a lavorare nella tecnologia e diventa consulente della Linden Lab, la società di Second Life, e di Microsoft per realizzare il Kinect. Non solo, però, perché negli anni diventa anche un saggista scrivendo libri che fanno riflettere e un musicista di musica classica contemporanea (new classic) suonando il pianoforte e alcuni strumenti particolari come strumenti a fiato e a corda dell’Asia. Mantiene anche una delle più grandi e varie collezioni di strumenti rari attivamente suonati al mondo. Infine Lanier scrive anche camera e musica orchestrale.

Jaron Lanier - TopVR
Jaron Lanier (Allan J. Cronin/wikipedia)

Per capire la fama di Lanier, basti pensare che il film “Il Tagliaerbe” è ispirato a lui e che appare in molti documentari: l’ultimo in ordine di tempo è “The Social Dilemma” di Netflix.

Il VPL Research, un laboratorio di invenzioni rivoluzionarie

VPL Research diventa un vero e proprio laboratorio di innovazione, dove Lanier e il suo team danno vita a invenzioni che ridefiniscono le interazioni tra uomo e macchina. Tra le creazioni più iconiche troviamo il “DataGlove”, un guanto in fibra ottica che permette di manipolare oggetti virtuali con gesti naturali, e l’“EyePhone”, un visore prototipo in grado di proiettare immagini direttamente sulla retina, offrendo un’esperienza visiva immersiva e ad alta definizione. Sviluppa alcuni dei primi visori VR e crea linguaggi di programmazione specifici per la creazione di ambienti virtuali, facilitando lo sviluppo di applicazioni immersive.
Infine, VPL Research realizza simulazioni per l’addestramento in diversi settori, come l’aviazione, la medicina e l’industria.

Oltre la tecnologia: arte e filosofia nella VR

Paperback Edition inside CoverPer Lanier, la realtà virtuale non è solo videogiochi, anzi, per lui è un’opportunità per esplorare nuove forme di espressione artistica e filosofica. Per lui i videogiochi possono essere coinvolgenti quanto si vuole, ma sono attivati semplicemente dallo spingere alcuni pulsanti, mentre nella realtà virtuale è l’intero corpo ad essere immerso in un altro mondo. Per lui la realtà virtuale è quasi uno stato alterato e non a caso ha partecipato ad esperimenti di Stephen LaBerge sul sogno lucido facendo utilizzare i suoi dispositivi. Per Lanier la realtà virtuale è più simile a ciò che accade con le allucinazioni date da sostanze psicotrope, che però nega di aver mai usato. VPL Research diventa così un terreno fertile per sperimentazioni che fondono arte, scienza e tecnologia.

Oggi Lanier svolge un ruolo diverso rispetto al passato. È un conferenziere, uno che dall’alto della sua esperienza cerca di cambiare le cose raccontando il mondo dell’AI, della VR e di internet e non solo, in modo diverso. Ci vuole avvisare che il mondo sta cambiando velocemente e che sarebbe bene controllare questo cambiamento. Un cambiamento che lui ha contribuito a far andare a mille e di cui è sempre stato convinto, un cambiamento di cui ora vede anche i pericoli. Sul suo sito si possono trovare i suoi libri (tradotti in tutto il mondo), i suoi articoli, gli interventi anche su palchi importanti come il TEDtalk.

 

I libri di Jason Lanier per capire come vede oggi il futuro

Già i titoli dei suoi libri sono esplicativi delle sue teorie:

Information Is an Alienated Experience, 2006
Tu non sei un gadget (You Are Not a Gadget: A Manifesto), 2010
La dignità ai tempi di Internet (Who Owns the Future?), 2013
L’alba del nuovo tutto. Il futuro della realtà virtuale (Dawn of the New Everything: Encounters with Reality and Virtual Reality), 2019
Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social (Ten Arguments for Deleting Your Social Media Accounts Right Now), 2018

Per i suoi libri ha vinto il prestigioso “Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi“, un riconoscimento agli intellettuali che hanno saputo richiamare l’attenzione, attraverso la cultura, sul processo di pace.

Ieri Lanier era uno da seguire per la sua visione del futuro, oggi è da seguire per capire davvero come potrebbe essere il futuro se non interveniamo in tempo.

 

Foto: Wikipedia

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