La storia di IVAN SUTHERLAND, l’uomo che ha inventato la Realtà Virtuale

La storia di IVAN SUTHERLAND, l’uomo che ha inventato la Realtà Virtuale

Probabilmente il suo nome non vi dirà nulla, ma se oggi esistono i visori per la realtà virtuale lo dobbiamo anche a Ivan Sutherland. È stato lui a vedere il futuro e a costruire per primo i visori come li conosciamo oggi creando il celebre “Sketchpad”.

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Un ingegno precoce e l’amore per le sfide

Era il 16 maggio 1938 quando a New York nasceva Ivan Sutherland, un uomo destinato a rivoluzionare il modo in cui percepiamo e interagiamo con il mondo digitale. La sua storia è un affascinante intreccio di intuito visionario, tenacia ingegneristica e passione per l’innovazione, che lo ha consacrato come “l’inventore della Realtà Virtuale” e che gli è anche valso il prestigioso Premio Turing nel 1988.
Fin da piccolo, Sutherland dimostra un’inclinazione naturale per la matematica e la scienza. La sua mente curiosa lo spinge ad esplorare i meandri dell’elettronica e dell’informatica, campi in piena espansione nella metà del secolo scorso. Attratto dalle sfide e dai problemi irrisolti, Sutherland si immerge anima e corpo nel mondo della ricerca, trovando nella tecnologia lo strumento ideale per dare vita alle sue idee rivoluzionarie.

Sketchpad, la scintilla della rivoluzione: nasce la GUI

Sketchpad - TopVR
Lo Sketchpad (cl.cam.ac.uk).

Nel 1962, mentre lavora al MIT, Sutherland dà vita a Sketchpad, un’invenzione che segna un punto di svolta nella storia dell’informatica. Questo rivoluzionario programma introduce il concetto di interfaccia grafica diretta (GUI), permettendo agli utenti di interagire con i computer utilizzando una penna a stilo e un tablet. È considerato l’antenato dei moderni programmi di progettazione assistita da computer (CAD). “Sketchpad” è stato il primo programma in assoluto a utilizzare un’interfaccia utente grafica completa e funzionava su un computer Lincoln TX-2 del 1958 che aveva 64k di parole a 36 bit. In pratica, l’utente disegnava sullo schermo con una penna luminosa che trasmetteva informazioni sulla sua posizione calcolando l’ora in cui viene rilevata la luce proveniente dallo schermo del tubo a raggi catodici di scansione.

Un’intuizione geniale che anticipa di decenni l’era dei moderni touch screen e delle interfacce intuitive che oggi diamo per scontate.

“The Sword of Damocles”: Ivan Sutherland inventa il visore

Nel 1968, con i suoi studenti Bob Sproull, Quintin Foster, Danny Cohen e altri, Sutherland compie un ulteriore passo avanti nell’esplorazione del cyberspazio con la creazione di The Sword of Damocles (in italiano, “La spada di Damocle”), un prototipo di visore VR che lascia il mondo senza fiato. Questo dispositivo rudimentale, sospeso sopra la testa dell’utente come una spada di Damocle, proiettava immagini stereoscopiche su uno schermo posizionato davanti agli occhi, creando un’illusione di tridimensionalità mai vista prima.
Perché questo nome bizzarro? Perché il visore era così pesante da indossare che doveva essere appeso al soffitto sopra la testa dell’utente tramite un braccio meccanico, creando un senso di precarietà e instabilità. L’aspetto di quel dispositivo ne ispirò il nome, la spada di Damocle.
Il display ottico trasparente montato sulla testa utilizzato nel sistema VR di Sutherland era un oggetto di serie utilizzato dai piloti di elicotteri militari statunitensi per visualizzare i video dalle telecamere montate sulla pancia dell’elicottero.
Sutherland era noto per il suo perfezionismo e la sua attenzione ai dettagli. Si dice che abbia trascorso ore a regolare la posizione dello schermo del visore per garantire un’esperienza visiva ottimale.

Gli allievi celebri di Ivan Sutherlan

Ivan Sutherland è stato anche un professore in diverse università e molti suoi studenti sono poi diventati delle eccellenze. Sono nomi che probabilmente non vi diranno nulla, ma che, a loto volta, sono stati essenziali nel percorso tecnologico per arrivare ai dispositivi e ai software di oggi. Ad esempio, c’erano Alan Kay (inventore del linguaggio Smalltalk), Gordon W. Romney (ha renderizzato le prime immagini 3D alla U of U), Henri Gouraud (ha ideato la tecnica di ombreggiatura Gouraud), Frank Crow (ha sviluppato metodi di antialiasing), Jim Clark (fondatore della Silicon Graphics), Henry Fuchs e Edwin Catmull (co-fondatore della Pixar e ora presidente di Walt Disney e Pixar Animation Studios).

Inoltre ha co-fondato la “Evans & Sutherland” con il suo amico e collega David C. Evans. L’azienda ha svolto un lavoro pionieristico nel campo dell’hardware in tempo reale, della computer grafica 3D accelerata e dei linguaggi di stampa. Tra gli ex dipendenti di Evans & Sutherland figurano i futuri fondatori di “Adobe” (John Warnock) e quel Jim Clark che abbiamo già menzionato.

Un’eredità indelebile e un’influenza senza confini

L’impatto di Ivan Sutherland sulla realtà virtuale e sull’informatica in generale è innegabile. Il suo lavoro ha ispirato generazioni di ricercatori, sviluppatori e imprenditori, gettando le basi per le tecnologie VR odierne che ci permettono di vivere esperienze virtuali sempre più immersive e realistiche. E infatti ha ricevuto il prestigioso Turing Award dalla Association for Computing Machinery nel 1988 per l’invenzione dello Sketchpad.

Frasi Celebri di Ivan Sutherlan

«La realtà virtuale è il futuro, e il futuro è già qui» (Ivan Sutherland)

«Uno schermo collegato a un computer digitale ci dà la possibilità di acquisire familiarità con concetti non realizzabili nel mondo fisico. È uno specchio in un paese delle meraviglie matematico»
«Non è un’idea finché non la scrivi»
«Senza il divertimento, nessuno di noi andrebbe avanti!»
«Volevo creare un dispositivo che permettesse alle persone di entrare in un mondo virtuale e interagire con esso in modo naturale»
«Il computer è più di una macchina per calcolare, è una macchina per sognare»
«Non c’è limite a ciò che possiamo realizzare con la tecnologia, se solo abbiamo il coraggio di sognare in grande»

Foto: Heidelberg Laureate ForumAmTuring

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