Vivere in una fabbrica tessile del 1953: è possibile all’ex CIMATORIA CAMPOLMI a Prato. Magia del VR

Vivere in una fabbrica tessile del 1953: è possibile all’ex CIMATORIA CAMPOLMI a Prato. Magia del VR

Indossare un visore e fare un salto indietro nel tempo fino al 1953. È possibile dal 30 maggio scorso presso la Biblioteca Lazzerini di Prato, dove è stata inaugurata l’esperienza di realtà virtuale immersiva “Cimatoria Campolmi 1953”. Il progetto, ideato da TIPO – Turismo Industriale Prato e realizzato da Manifatture Digitali Cinema Prato e Pistoia, in collaborazione con Mediacross e Immerxive, ti permette di immergerti nel reparto tintoria della storica fabbrica tessile Campolmi, proprio come era negli anni Cinquanta.

Un’esperienza unica e gratuita

Grazie ai visori Meta Quest, potrai passeggiare tra le vasche di tintura, osservare i macchinari dell’epoca e persino assistere a una storia ambientata lì, interpretata dagli attori Elena MirandaGabriele Giaffreda e Samuele Batistoni, con la regia di Tobia Pescia, autore anche della sceneggiatura e con abiti realizzati dalla tecnico modellista e sarta Silvia Salvaggio, tutor delle Botteghe in costumistica di MDC Prato. L’esperienza, disponibile in italiano e in inglese, è gratuita e si arricchirà nelle settimane successive di contenuti aggiuntivi, come schede storiche e podcast.

Per usufruirne, basta indossare uno dei visori Meta Quest messi a disposizione in una delle tre postazioni, seguire le istruzioni e goderti l’esperienza. Se sei curioso di scoprire com’era la vita in una fabbrica tessile negli anni Cinquanta, “Cimatoria Campolmi 1953” è un’esperienza da non perdere. Un viaggio nel tempo emozionante e coinvolgente che ti porterà alla scoperta di un pezzo importante della storia di Prato.

Un tuffo nel passato industriale di Prato

“Cimatoria Campolmi 1953” è un’occasione unica per rivivere un pezzo di storia industriale pratese. La fabbrica Campolmi, oggi sede del Museo del Tessuto e della Biblioteca Lazzerini, è un esempio straordinario di rigenerazione urbana e rappresenta un punto di riferimento importante per il turismo industriale in Toscana. È stato anche riconosciuto come “Anchor point” da ERIH (European Route of Industrial Heritage).

Entusiasmo anche fra le istituzioni locali: «L’offerta turistica contemporanea si sta sempre di più dotando di strumenti digitali per arricchire l’esperienza dei visitatori; la postazione VR e l’App di TIPO vanno in questa direzione, dimostrando l’innovazione presente nell’offerta turistica pratese», ha dichiarato l’assessore al Turismo del Comune di Prato, Gabriele Bosi.

Un’iniziativa davvero interessante che, insieme ad altre (come quella di Carro sulla casa di Paganini), dimostra che la realtà virtuale può dare una grande spinta alla cultura e al turismo in Italia. E siamo solo all’inizio.

Foto: Manifatture Digitali Cinema

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