L’ESTRAZIONE DEL DENTE DEL GIUDIZIO sarà più semplice con l’AR: uno studio austriaco ci mostra come funziona

L’ESTRAZIONE DEL DENTE DEL GIUDIZIO sarà più semplice con l’AR: uno studio austriaco ci mostra come funziona

Negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante in diversi settori, e la chirurgia orale non fa eccezione. La realtà aumentata sta iniziando a diffondersi anche in questo campo, in particolare per procedure complesse come l’estrazione dei terzi molari inferiori (LTM), ovvero l’estrazione del dente del giudizio. Un recente studio pubblicato su Bioengineering ha esplorato l’uso dei Microsoft HoloLens 2 per migliorare la precisione e l’efficienza di queste operazioni, con risultati promettenti.

La difficoltà dell’Estrazione del dente del giudizio

L’estrazione dei terzi molari inferiori, comunemente noti come denti del giudizio, è una delle procedure più comuni in chirurgia orale e maxillofacciale. Questi denti possono rimanere impattati, cioè bloccati nella mascella e incapaci di erompere correttamente. Questa condizione può causare dolore, infezioni e altri problemi dentali. Tradizionalmente, i chirurghi si affidano a tecniche di imaging come la tomografia computerizzata (CT), la tomografia computerizzata a fascio conico (CBCT) e la risonanza magnetica (MRI) per valutare la situazione del paziente. Tuttavia, queste immagini sono visualizzate su schermi separati dal campo operativo, costringendo il chirurgo a distogliere lo sguardo dal paziente per consultarle.

E qui arriva la Realtà Aumentata che ha il potenziale di superare queste limitazioni perché grazie ai visori può sovrapporre le immagini tridimensionali direttamente sul campo visivo del chirurgo. Questo consente una visualizzazione continua e integrata delle informazioni rilevanti durante l’intervento.

Lo studio con l’uso dei visori in AR

Lo studio condotto da Marcus Rieder e colleghi ha esplorato questa innovazione utilizzando un sistema di chirurgia guidata da immagini in realtà aumentata (AR IGS). L’obiettivo era valutare la fattibilità e l’usabilità intraoperatoria del sistema per l’estrazione di LTM complessi.

Il team di ricerca ha condotto l’esperimento in due fasi: una preclinica e una clinica. Nella fase preclinica, due molari inferiori terzi sono stati estratti da teste di cadavere umano. Nella fase clinica, quattro LTM sono stati estratti da pazienti reali. Prima di ogni intervento chirurgico, i pazienti sono stati sottoposti a una scansione CBCT per segmentare le strutture anatomiche di interesse. Questi dati sono stati poi utilizzati per creare un modello 3D del campo operativo. Il sistema AR IGS sfrutta algoritmi di localizzazione e registrazione basati sull’apprendimento profondo per allineare accuratamente il modello 3D con l’anatomia reale del paziente.

L’HoloLens 2, un visore di realtà aumentata sviluppato da Microsoft, è stato utilizzato per visualizzare le immagini CBCT in 3D direttamente nel campo visivo del chirurgo. Questo ha permesso ai chirurghi di mantenere il contatto visivo con il campo operativo, migliorando la precisione e riducendo la necessità di hardware esterno.

I risultati dello studio sono stati promettenti. I tempi medi di preparazione sono stati di 166 ± 44 secondi, mentre i tempi operativi sono stati di 21 ± 5.9 minuti. Il punteggio medio di usabilità, misurato con il System Usability Scale (SUS), è stato di 79.1 ± 9.3. Questo punteggio indica che il sistema è stato classificato come “buono” nei pazienti clinici e “migliore immaginabile” nelle teste di cadavere umano.

Il futuro della chirurgia AR

I chirurghi che hanno partecipato allo studio hanno apprezzato la capacità di visualizzare le immagini tridimensionali senza distogliere lo sguardo dal campo operativo e questo approccio potrebbe migliorare significativamente la precisione e l’efficienza delle procedure chirurgiche, riducendo i tempi operativi e migliorando i risultati per i pazienti perché ci sarebbero tempi operativi più brevi, una maggiore precisione e quindi una minore invasività della procedura. Inoltre, può ridurre il rischio di complicanze.

Non solo, la realtà aumentata è un’opportunità anche nella formazione dei nuovi chirurghi. La possibilità di visualizzare modelli 3D dettagliati delle strutture anatomiche e di seguire procedure chirurgiche guidate può migliorare significativamente l’apprendimento e la competenza dei nuovi professionisti.

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