Il Vision Pro è un FLOP? Ecco cosa dicono i numeri delle vendite
Quando la Apple ha annunciato che avrebbe lanciato il suo visore per la realtà virtuale e aumentata, tutti si sono interessati a questo mondo. “Se la Apple decide di entrare, lo fa per vincere”. Ecco perché c’era un enorme hype sul suo arrivo, ma poi, con il Vision Pro in mano, molti sono rimasti delusi. È tecnologicamente avanzato, ma non giustifica il suo prezzo. O no? Ecco cosa dicono i numeri.
Indice
Spedizioni e vendite a rilento
Apple ha drasticamente rivisto al ribasso le stime di spedizioni per il Vision Pro nel 2024, passando da 700.000-800.000 unità a soli 400.000-450.000 unità. Questa mossa sembra esser stata una risposta diretta alla bassa domanda che ha caratterizzato il lancio del dispositivo. Nonostante i 160.000 preordini ricevuti prima del lancio di febbraio, le vendite hanno subito un rallentamento significativo, evidenziando una certa resistenza da parte dei consumatori rispetto al prezzo elevato di 3.500 dollari. E non finisce qui, perché le previsioni future sembrano non promettenti per il Vision Pro: Apple prevede un ulteriore calo delle spedizioni nel 2025 rispetto al già deludente 2024.
Secondo Mark Gurman di Bloomberg, la richiesta di sessioni di prova con il visore sarebbe in calo e le vendite sarebbero passate da un paio di unità al giorno a solo una a settimana.
Questo spiegherebbe perché i piani per un Vision Pro 2 da far uscire nel 2025 siano stati messi in attesa, suggerendo incertezza e forse una riconsiderazione delle strategie aziendali. Alcuni, però, spiegano questo rinvio con la necessità di cercare soluzioni tecnologiche più economiche per abbassare il prezzo.
Mercato e concorrenza
Il Vision Pro si trova ad affrontare un mercato altamente competitivo e in continua evoluzione. Sebbene il mercato più ampio dei dispositivi AR/VR stia mostrando segni di ripresa nel 2024, con un aumento complessivo del 44% rispetto all’anno precedente, il settore continua a essere influenzato da una forte concorrenza per una domanda non così alta. E la concorrenza non è solo “interna” (gli altri visori) ma anche “esterna”, ovvero dispositivi tecnologici diversi come televisori a grande schermo, smartphone e computer che competono per l’attenzione dei consumatori e delle aziende, rendendo la sfida ancora più ardua. Per Apple e per chiunque decida di entrare in questo segmento di mercato.
Il prezzo elevato di 3.500 dollari del Vision Pro, poi, di certo non aiuta ed è un ulteriore deterrente per molti acquirenti che non essendo ancora molto esperti, finiscono per prediligere il Quest 3 solo perché costa 1/6 del Vision Pro.
Le previsioni sulle vendite del Vision Pro erano diverse
Quando fu presentato, gli analisti iniziarono a studiare il mercato per determinare se questi investimenti della Apple in un visore potessero essere fruttuosi. Molti erano convinti di sì. All’inizio dell’anno le previsioni di vendita del Vision Pro erano molto più alte. Ad esempio, un rapporto di Ars Technica del giugno 2023 prevedeva circa 150.000 unità nel primo anno di vendite, mentre Morgan Stanley prevedeva 850.000 unità vendute e Goldman Sachs stimava addirittura fino a 5 milioni.
Secondo un rapporto del Financial Times del 2023, Apple sperava inizialmente di vendere 1 milione di dispositivi nel primo anno, ma questa previsione è stata successivamente ridimensionata a causa di problemi di produzione. Più recentemente, gli analisti di Morgan Stanley avevano previsto spedizioni tra 300.000 e 400.000 unità per il 2024, mentre un analista di Wedbush stimava 600.000 unità.
La realtà delle vendite
Di certo Apple non può lamentarsi. I dati dei risultati finanziari relativi al secondo trimestre dell’anno fiscale 2024, terminato il 30 marzo 2024, sono ottimi. Gli analisti prevedevano un fatturato di circa 90,93 miliardi di dollari, ma la Apple ha realizzato un fatturato trimestrale di 90,8 miliardi di dollari: in calo del 4% su base annua (94,8 miliardi di dollari nel Q2 dello scorso anno), ma con un utile trimestrale per azione diluita di 1,53 dollari. Non solo, il margine lordo (l’utile prima delle imposte) è stato del +46,6% (+44,3% dello stesso trimestre del 2023 e +43,7% dello stesso trimestre del 2022). Ne beneficiano gli azionisti per cui è previsto un dividendo in contanti di 0,25 dollari per azione ordinaria della società (+4%).
Il top dei ricavi arriva dai servizi (23,9 miliardi di dollari) e dalla vendita dei Mac (+3,9%), mentre sono diminuiti quelli dalla vendita degli iPhone (–10,46%), degli iPad (–16,64%) e di tutto il resto (indossabili, casa, accessori: –9,7%).
Sfide e opportunità per la Apple
La vera sfida per la Apple, però, non è tanto vendere visori, quanto vendere l’idea che i visori siano utili. Si tratta di un’opera di convincimento dei consumatori del valore e dell’utilità del Vision Pro per i casi d’uso multimediali e di produttività. Nonostante il potenziale per il settore aziendale, che infatti le grandi aziende hanno colto al volo, e gli utilizzi nella chirurgia e nella medicina, Apple deve ancora superare le barriere nella mente della grande massa dei consumatori per guadagnare una presa salda sul mercato. Al momento è ancora un prodotto di nicchia, ma per diventare “il nuovo smartphone” e generare utili come gli iPhone ci vuole ancora tempo.
Quindi il Vision Pro è un flop?
Va anche detto che il Vision Pro al momento è uscito solo negli Stati Uniti e da poco tempo (il 2 febbraio). Il resto del mondo deve ancora aspettare: entro fine anno uscirà in Cina e in Italia forse il prossimo anno visto che in Europa uscirà prima in Francia e in Germania. Tim Cook si è detto entusiasta di come il Vision Pro sia stato accolto e utilizzato per tantissime finalità soprattutto in ambito professionale. Forse l’intenzione era proprio quella, ma di certo sembra che Apple non abbia alcuna voglia di mollare. Lo dimostra anche che nelle prossime settimane sarà lanciato la seconda versione del sistema operativo, il visionOS2
In passato anche la Apple ha realizzato dei prodotti che sembravano poter avere successo e poi sono stati dei flop, ma la potenza del Vision Pro dà l’impressione di qualcosa che può veramente cambiare il modo in cui lavoriamo e comunichiamo. C’è solo da aspettare…
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