Che idea per il futuro dei detenuti! Come funziona la FORMAZIONE VR IN CARCERE

Che idea per il futuro dei detenuti! Come funziona la FORMAZIONE VR IN CARCERE

La realtà virtuale entra nelle carceri e può essere una svolta per la rieducazione dei detenuti. Un’idea semplice quanto rivoluzionaria che potrebbe cambiare il panorama del reinserimento lavorativo. È ciò che sta avvenendo alle detenute del Maryland Correctional Institution for Women (MCIW) che già da qualche tempo stanno usando la realtà virtuale grazie all’associazione Vehicles For Change. Grazie a questa tecnologia all’avanguardia, le donne possono acquisire le competenze necessarie per diventare meccaniche di automobili, aprendo loro nuove opportunità una volta rilasciate. È la dimostrazione che la VR è uno strumento potente per il cambiamento sociale.

Imparare un mestiere anche senza farlo

Sono state cinque donne detenuti ad essere diventate le prime laureate del programma di formazione VR del “Vehicles For Change Virtual Reality Auto Mechanics Training program”. I benefici sono stati fantastici anche le detenute non hanno mai toccato un’auto vera durante il loro addestramento visto che il suo garage era virtuale, immersa in un mondo digitale grazie a un visore Meta Quest. Indossando il visore, le detenute hanno interagito con gli strumenti e le componenti di un’auto come se fossero reali e ha imparato a smontare e rimontare il motore, a sostituire i freni e a eseguire altre operazioni di manutenzione essenziali. L’esperienza immersiva e coinvolgente della realtà virtuale le ha permesso di acquisire le competenze pratiche necessarie per svolgere il lavoro di un meccanico in modo efficace e sicuro.

«È stata un’esperienza straordinaria»

Le cinque donne hanno partecipato al programma VR con entusiasmo e dedizione e la detenzione è stata davvero correttiva. Alla fine, la detenzione in un carcere va intesa non come punizione definitiva, ma come un’occasione per fermarsi, rendersi conto degli errori e ricostruirsi una vita al di fuori quando verrà scontata la pena. Grazie alla VR, le donne coinvolte nel programma acquisiscono competenze tecniche, ma anche anche abilità trasversali come la risoluzione dei problemi, il lavoro di squadra e la comunicazione. Queste abilità sono fondamentali per il successo in qualsiasi ambiente lavorativo e possono aiutare le detenute a reintegrarsi nella società con maggiore sicurezza e fiducia.

Una delle laureate, “CB”, ha rivelato che «la formazione sulla realtà virtuale è stata un’esperienza straordinaria. Sapere che avevo sei settimane di allenamento mi ha resa concentrata e determinata a migliorare». Questo programma ha dimostrato di cambiare la vita di queste donne, potenziandole con nuove abilità e un rinnovato senso dello scopo.

Un’arma contro la recidiva per non tornare in carcere

Il Maryland Correctional Institution for Women, in collaborazione con l’organizzazione no profit Vehicles for Change, sta dimostrando che la VR può avere un impatto ben più profondo, aprendo nuove frontiere nella formazione professionale e nella lotta alla recidiva. Secondo i dati del Bureau of Justice Statistics, il tasso di recidiva per le persone rilasciate dalle carceri americane è di circa il 44%: significa che quasi la metà di coloro che vengono rilasciati finiscono per tornare in carcere entro 3 anni. La mancanza di opportunità di lavoro e la difficoltà di reinserimento nella società sono tra i principali fattori che contribuiscono a questo fenomeno. Questa formazione VR per meccanici di automobili mira a contrastare questo trend offrendo alle detenute le competenze e le qualifiche necessarie per trovare un lavoro stabile una volta rilasciate. Le ricerche dimostrano che le persone con una formazione professionale hanno maggiori probabilità di trovare un lavoro ben retribuito e di rimanere fuori dal carcere.

«Ciò che ci motiva nel nostro lavoro è l’opportunità di ridurre la recidiva in tutto il Paese», ha affermato Martin Schwartz, presidente di Vehicles for Change.

Come funziona il programma

Vehicles for Change ha acquistato circa 100 visori Meta Quest 2 per avviare l’iniziativa di formazione in VR e per sviluppare il loro software di formazione unico e all’avanguardia, ha collaborato con HTX Labs e la piattaforma per la formazione immersiva EMPACT. Il software mostra un garage virtuale, trasportando la persona che indossa il visore nell’officina di un meccanico, con tanto di automobile, ponte sollevatore e attrezzi per le riparazioni.

Un docente virtuale insegna a chi indossa il visore come eseguire alcune operazioni, ad esempio il cambio dell’olio o riparazioni più complesse, nello stesso modo in cui un docente lo farebbe dal vivo. Seguendo una serie di passaggi sul display del visore, gli studenti possono esercitarsi e ripetere ogni operazione fino a quando sono perfettamente capaci. Ci sono in totale 15 livelli che, tramite un codice di colori, vengono contrassegnati come completati o meno.

Quando uno studente si sente sufficientemente preparato per eseguire una riparazione senza la guida del docente virtuale, può passare alla modalità di verifica delle competenze. Al momento, VFC ha lanciato il programma in vari gruppi: il gruppo pilota di San Diego sarà il primo a completare il corso.

Un programma da ripetere anche in altre carceri

Il successo del programma VR in Maryland dimostra il suo potenziale di replicabilità in altri contesti. La flessibilità, l’economicità e la sicurezza della realtà virtuale la rendono una soluzione ideale per la formazione professionale in ambienti carcerari e non solo. Oltre al Maryland Correctional Institution for Women, comunque, il programma di formazione VR per meccanici di automobili è stato implementato con successo in strutture correzionali anche in Texas e Virginia. L’obiettivo è quello di espandere ulteriormente il programma in altre carceri del paese, offrendo a un numero sempre maggiore di donne detenute l’opportunità di acquisire competenze utili per il reinserimento lavorativo.

Inoltre, oltre alla formazione per meccanici di automobili, la realtà virtuale potrebbe essere utilizzata per offrire corsi in altri settori professionali, come l’informatica, l’elettricità, l’edilizia e la ristorazione. Le potenzialità sono immense e la tecnologia VR può rappresentare un vero e proprio punto di svolta nel panorama del reinserimento lavorativo delle persone detenute.

I vantaggi della VR nella formazione in carcere

La VR offre numerosi vantaggi rispetto ai metodi di formazione tradizionali. Innanzitutto, è estremamente flessibile e può essere adattata alle esigenze specifiche di ogni partecipante. Le detenute possono procedere al proprio ritmo, ripetendo le esercitazioni quante volte necessario fino a padroneggiare le competenze desiderate. Inoltre, la realtà virtuale è una soluzione relativamente economica rispetto ai programmi di formazione tradizionali che richiedono attrezzature costose e spazi fisici dedicati. I visori VR sono relativamente accessibili e possono essere utilizzati in qualsiasi ambiente, anche all’interno di una cella carceraria. Non da ultimo, la realtà virtuale offre un ambiente di apprendimento sicuro che elimina i rischi associati al lavoro con vere auto e strumenti. Le detenute possono imparare a eseguire operazioni complesse senza il pericolo di infortuni o danni.

Cos’è Vehicles for Change

Vehicles for Change è un’organizzazione senza scopo di lucro. Nata nel 1999 con l’obiettivo di fornire automobili a prezzi accessibili alle famiglie a basso reddito. Nel 2016 l’organizzazione ha sviluppato un programma di formazione per persone con precedenti penali offrendo loro una formazione professionale retribuita riparando auto destinate ai clienti dell’organizzazione. Grazie a collaborazioni con aziende come Napa Auto Parts e AAA, Vehicles for Change ha aiutato numerosi laureati a trovare un lavoro stabile una volta terminato il programma. Tuttavia, la pandemia di Covid-19 ha imposto nuove sfide, limitando il numero di tirocinanti che potevano essere ospitati in sicurezza nei garage. Ed è qui che è arrivata la VR. Di fronte a questa situazione, Martin Schwartz ha deciso di esplorare soluzioni alternative e ha trovato la risposta nella realtà virtuale. In collaborazione con HTX Labs, società specializzata in programmi di formazione VR.

Fonte: MCIWMeta

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